martedì 20 novembre 2007

Trippa con patate: Tradizione e modernità

Sperimentare, provare nuove ricette e divertirsi nell'assemblare alimenti e sapori più lontani e strani è, certo, molto divertente. Ma se il cibo è ricordo, è tradizione, se ha un ruolo importantissimo nella nostra storia, ogni cuoco ma soprattutto ogni mamma dovrebbe trovare spazio per certi piatti della nostra tradizione che stiamo mettendo sempre più da parte. Nella tradizione lampedusana si sta quasi perdendo ad esempio l'usanza di cucinare i fegatini di sgombro, le interiora di cernia (ventre). Nessuno più sa come si cucina il pan cotto (io per prima). Eppure questi erano piatti che arricchivano la tavola dei nostri nonni, alcuni proprio nei giorni di festa.
Per fortuna c'è chi a questi piatti non vuole rinunciare e che si diletta nel passare ai posteri ricette in via d'estinzione. Come la trippa alla piacentina di Gloricetta o quella alla comasca
di Sergiott.
Come questa "Trippa con patate" mangiata a casa di amici sabato scorso, che abbiamo cucinato insieme e servito, giusto per dare al piatto un parvenza di modernità, su ciotoline di pasta fillo.

Ingredienti:

  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • un rametto di rosmarino
  • 4 patate non troppo grandi
  • 1kg di trippa, già pulita
  • 1 scatola di concentrato di pomodoro
  • vino rosso
  • olio evo
  • sale e pepe

    In un tegame far rosolare nell'olio la cipolla, la carota e il sedano tritati grossolanamente un rametto di rosmarino che dopo toglieremo prima di sfumare con il vino. Aggiungere dopo qualche minuto la trippa tagliata a striscioline e far cuocere per una decina di minuti. Sfumare con il vino, salare e pepare. Cuocere un quarto d'ora, unire le patate tagliate a tocchetti e cuocere ancora cinque minuti. Aggiungere il concetrato di pomodoro portare lentamente a cottura aggiungendo poca acqua se occorre. Servire con parmigiano grattato, su delle ciotoline di pasta fillo.
    Per le ciotoline: dopo aver preparato la pasta fillo stenderla formando dei dischi sottili, sovrapporne due su un foglio di carta da forno adagiato su una tazza resistente al calore e cuocere in forno caldo a 180° per 5 minuti circa


46 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo la trippa è un altro dei miei Out,comunque davvero complimenti per la presentazione!
Fa venir voglia di assaggiarla.
Grazie

Anonimo ha detto...

io nemmeno mangio la trippa... assaggiata sì, ma se devo proprio la mangio, però se posso evito :-) comunque, servita su queste ciotoline di fillo è davvero originale!!

Monique ha detto...

anche per me la trippa resta una cosa che non riesco neanche ad assaggiare...e pensare che tutti - anche domanica a pranzo - ne parlavano come una prelibatezza..mah!

Aiuolik ha detto...

La trippa a me piace proprio tanto e ne ho una già pronta per essere pubblicata appena possibile (ho troppe ricette in stad by), con ricettina semplice semplice ma che a noi piace tanto.

Ciaooo,
Aiuolik

Anonimo ha detto...

cara Giovanna, sono d'accordo con te. Pensa che proprio in questi ultimi tempi mi sto un po' stufando delle stranezze per riprendere o prendere per la prima volta in mano ricette meno sofisticate sì, ma che son buonissime. Ho cercato di fare questo anche per Iron blog. Vedremo. E' sempre un piacere passare qui da te, trovo sempre ricette di valore.
p.s. quando e sopratutto dove te ne andrai in vacanza? :-)

Dolcetto ha detto...

Mio papà è bravissimo a fare la trippa, però è uno di quei piatti che non gli ho mai chiesto di insegnarmi, non so perchè ma non mi fa venir molta voglia di prepararla...
La tua variante comunque mi ispira parecchio...

Leda ha detto...

Ecco ci saranno al massimo 3 o 4 cose che non mi piacciono e purtroppo la trippa è una di queste... ma ho visto qui sotto una tartare di ricciola da svenire... ;)))

MilenaSt ha detto...

In questo post ho trovato delle riflessioni che sono anche mie.
In questi giorni ho preparato dei "piatti della tradizione, in via di estinzione" (di prossima pubblicazione)che meritano di non essere dimenticati, perchè portatori di sapori veri.
Complimenti per il tocco di modernità!

Giovanna ha detto...

a sentire voi la trippa ha buone probabilità di estinguersi :)

grazie a tutti voi di essere passati!
@ francesca , adesso vado a vedere cosa avete preparato per iron blog
stavo aspettando proprio le vostre ricette col tema del giorno del ringraziamento...

Gallinavecchia ha detto...

Nonostante la mia toscanità non amo la trippa ma mi riservo di copiarti le ciotoline di pasta filo per quache presentazione ad effetto! Grazie :-)

Massimiliano Fattorini ha detto...

Buonissima la trippa, io pensa la mangio anche così bianca appena comprato dal trippaio, a Genova abbiamo dei negozi che vendono solo trippa e brodo di trippa.

Proverò presto a preparare la tua versione, io qualche settimana fa ho fatto la classico versione alle genovese, cosiddetta la verde

Imma ha detto...

Devo ammettere che la trippa non mi paice, pero' la tua preparazione e' un invito ad assaggiarla!!! E' veramente splendido il modo in cui l'hai preparata!

sergio ha detto...

bellissima interpretazione della tradizione , davvero complimenti: il tocco del proffesionista è geniale.

a pesto

Anna Righeblu ha detto...

A me la trippa piace e la tua rivisitazione la rende otticamente molto appetibile!
Ho visto anche in altri blog post con ricette interessanti di piatti, definiti "umili", ma "importanti" per la tradizione gastronomica regionale italiana.
A presto.

fabrizio ha detto...

mi piace molto l'idea della pasta fillo come contenitore per la trippa, anche per dare un pò di croccantezza al piatto.
"trippa croccante"
avevo giusto intenzione di preparare una trippa con fagioli prossimamente e penso proprio che ti copierò.
ciao fabrizio

teresa ha detto...

bella questa ricetta!!a me piace molto la trippa,mio zio che è un grande esperto apprezzerà molto..

CoCò ha detto...

A casa mia la trippa con patate la facciamo ancora simile alla tua solo che mettiamo l'alloro per aromatizzare e sicuramente non la presentiamo bene come te

Anonimo ha detto...

w la trippa! è per pochi veri intenditori.

bel post...!

:)
nerina

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Sai che non ho mai assaggiato la trippa in vita mia?! So che mio padre la adorava, ma a casa nostra non si è mai cucinata. Eppure vorrei provarla un giorno.
La tradizione innanzitutto; per gli esperimenti e le stranezze c'é sempre tempo, ma i nostri piatti tradizionali sono troppo buoni per farli estinguere. Un abbraccio, Alex

Unknown ha detto...

eh eh.. io la trippa non sono mai risucita a mangiarla... come hai fatto a farmene venire voglia?? spiegameloooooo?? ah ah ah un bacio!!!

Gloricetta ha detto...

Bellissima la trippa che hai cucinato con i tuoi amici. La presentazione nelle ciotoline di fillo poi è davvero il tocco di classe che, diciamocelo, alla trippa davvero manca. Bene, ora ho una nuova versione da sperimentare. Glò

Franca ha detto...

Nenche a me piace la trippa, ma presentata in questo modo sembra davvero sfiziosa!

*°*Anna*°* ha detto...

non riesco a mangiare la trippa :(
Ma questa presentazione è superba, da mangiare con gli occhi!

Anonimo ha detto...

Giovanna - MA finalmente qualcuno fuori dal coro, comincio a non sentirmi più una particella di sodio, il 70% delle ricette del mio blog è pura tradizione ligure, perchè mi piacciono le sperimentazioni e la fantasia è la cosa che fa partire il tutto, però non ci penso minimamente a sostituire il patrimonio culturale delle nostre ricette.

Max - la piccola casa - scusa ma la trippa (canonica) a genova non è la sbira? a suo tempo ho fatto anche un post con la storia.

Anonimo ha detto...

Quando ero piccola ne mangiavo delle pentole intere..purtroppo con lo sparire dei nonni certe pietanze sono sparite anche dalla mia tavola! E' un piacere aver trovato la trippa cucinata a dovere! Brava! Elga

la Susina ha detto...

Diciamo che non impazzisco proprio per la trippa, ma per questa tua ricettina potrei davvero fare un'eccezione.....
buona domenica!

Adrenalina ha detto...

Io amo la trippa ma non ho mai provato a farla, in casa mia era il nonno che la cucinava, nonostante i brontoli di mia madre e mia zia che senza mai averla mangiata storcevano il naso. Io invece sin da piccola me ne sono mangiata piattoni, sarà per questo che sono la coccolina del nonno? :P
La tua proverò sicuramente a farla, anche perchè il nonno della sua non ha lasciato niente di scritto e anche se ancora vivo ormai poverino vaga nella nebbia della mente :(

anna ha detto...

La trippa è una di quelle cose che non mangio volentieri...l'ho assaggiata più volte ma non riesco proprio a mangiarla...baci

Tatiana ha detto...

che ricettina interessante Giovanna mai provata con le patate... quindi da provare :)))

Anonimo ha detto...

Ciao ragazze sono sul treno, grazie di essere passate, ci risentiamo presto.
Ciao Giovanna

Anonimo ha detto...

Ciao ragazze sono sul treno, grazie di essere passate, ci risentiamo presto.
Ciao Giovanna

isabilla ha detto...

ecco, sei proprio brava, perchè hai reso invogliante un piatto che io no riesco, solitamente, nemmeno a guardare...che bello poi, il piatto delle tradizioni..il piatto dei miei nonni.

cocozza ha detto...

Proprio mentre entravo nel tuo blog pensavo tra me Giovanna avrà preparato un altro piatto di pesce raffinato come sempre invece no TRIPPA e in un modo cosi semplice proprio come lo facevano i contadini nel mio paese e svariate volte l'ho fatta anche io ma la ciotolina con la fillo pasta è davvero un ideona da provare.
ciao cocozza

Anna Righeblu ha detto...

Ciao Giovanna, riposati e divertiti...
Volevo solo dirti: sono riuscita a preparare la cotognata seguendo la tua ricetta...sono entusiasta! Grazie a te!
Un abbraccio :-*

stefano ha detto...

bellissima e un ottima idea di abbinamento.
Per un tradizionalista come me un vero piatto gourmand :) :)

Roberto ha detto...

Non sono un professionista come te' ma mi diletto, amo la trippa e tutte le frattaglie, tentero' le tue ciotole di pasta fillo anche per servire altre pietanze.
Sono davvero affascinato dalle tue ricette di pesce (con il quale ho poca dimestichezza) e da Lampedusa in generale.
se puoi trova la ricetta dei fegatini di sgombro o delle interiora di cernia mi sembrano piatti davvero estremi!!!

Aiuolik ha detto...

Finalmente ho pubblicato la nostra trippa :-)
Si trova qui!

Ciao e a presto,
Aiuolik

MilenaSt ha detto...

Ho preso spunto dalla tua idea di preparare i regali in casa ed in anticipo.
Se ti va dai un'occhiata
A presto

Rossella Mazzotta ha detto...

Buonissima la trippa con le patate, è un pò che non la preparo. Peccato x chi non la mangia, non sa cosa si perde...

Anna Righeblu ha detto...

Ciao Giovanna, ho postato la cotognata...

Sandra ha detto...

finite le vacanzeeeeeee??? :-***

Giovanna ha detto...

ciao a tutti!! no Sandra, le mie vacanze sono ancora in corso, ma ho trovato il tempo di passare a salutarvi. Bacioni

Unknown ha detto...

W le vacanzeeeee!!!! :D smack!

elisa ha detto...

quando torni???
Mi manchi!!
:))

Christian ha detto...

purtroppo la trippa è l'unico alimento che non mi piace! ogni tanto ci provo...ma non riesco, è più forte di me. fortuna che mangio tutto il resto :-)ciao

Anonimo ha detto...

Meravigliosa ricetta. Complimenti Giovanna.
Ho immediatamente segnato il tuo blog nei miei preferiti con l'intenzione di preparare tutte le tue ricette. A proposito della trippa: mi sono permesso di aggiungere anche i piselli... che bontà....