venerdì 27 aprile 2007

Olive e arance: meraviglioso connubio!



Rotolini di serre con salsa all’arancia
Il connubio olive nere-arancia mi è sempre piaciuto. Nelle insalate di arance le olive danno un tocco speciale. E nelle olive nere al forno la scorzetta di arancia tritata le profuma e ne fa un aperitivo superbo. Cosi ho voluto testare il provato binomio sul pesce.
Ingredienti per 2 rotolini
1serra
Una decina di Olive nere
Il succo di un’arancia più qualche fettina per la presentazione
Burro
Procedimento
Ho spellato, sfilettato e salato una serra; ho tritato delle olive nere non molto finemente, le ho spalmate sui filetti, ho fatto il rotolino l’ho chiuso con uno stuzzicadenti e l’ho infarinato.In un padellino ho sciolto un po di burro e quando era ben caldo ho soffritto i miei rotolini girandoli su tutti i versi per dorarli bene. Ho messo i rotolini in forno coperti da carta stagnola per completare la cottura senza farli seccare. Nel padellino intanto ho sciolto ancora una nocciolina di burro con un po di farina, poi ho versato il succo di una grossa arancia ho aggiunto un pizzico di sale e l’ ho fatto restringere sul fuoco formando così una cremina. Ho tirato fuori il pesce dal forno, ho adagiato ogni rotolino su una fettina di arancia e vi ho versato sopra la cremina.
Io li ho serviti come antipasto ma penso che possa essere anche un buon secondo
Il resto delle serre le ho cotte al forno con olive e pomodoro come si vede nella foto sotto, ma questa è un’altra storia….

martedì 24 aprile 2007

Intolleranza alle uova



Quando arriva la mia sorellina in vacanza, mi devo inventare sempre qualche dolce senza uova, alle quali lei è intollerante; e la pasta sfoglia ben si presta a questo. L’altra sera le ho fatto una crostata di mele
Crostata di mele

Ingredienti:
Una confezione di pasta sfoglia fresca Buitoni, (è già stesa e rotonda)
3 mele
Qualche cucchiaio di marmellata
Qualche cucchiaio di zucchero
1 barretta kelloggs al cioccolato e pere (facoltativa)
Basta mettere la pasta sfoglia nella teglia, spalmarne la superficie di marmellata, sbriciolare sopra la barretta, disporre le mele a fettine molto sottili, cospargerle di zucchero e infornare a forno molto caldo (220°). Dopo una decina di minuti abbassare il calore (180°), far cuocere ancora per una trentina di minuti
Semplice e buona

lunedì 23 aprile 2007

Orzo, fave e gamberi


Qualche giorno fa mi hanno regalato delle fave fresche, freschissime, anzi appena raccolte. Nella mia isola non ci sono grandi coltivazioni, fatta eccezione per alcuni fazzoletti di terra nei quali si riesce a coltivare qualche piccola quantità di frutta ( uva e fichi) e qualche ortaggio, (melenzane, zucchine, pomodori); frutta e verdure arrivano quasi esclusivamente dalla terraferma.
Ogni prodotto che si riesce a tirar su è un grande, bellissimo regalo della natura, un regalo prezioso. Cosi ho cercato di fare onore a questo dono speciale con un piatto per il quale ci siamo leccati i baffi

Orzo fave e gamberi

Ingredienti:
200 g fave sgusciate
200g orzo burro 200 g gamberi sgusciati
mezza cipolla tritata
uno spicchio d’aglio
parmigiano
Per il brodo:
le teste e le bucce dei gamberi
una carota
mezza cipolla
un gambo di sedano
un po di prezzemolo

Prima di tutto ho preparato un brodo con le teste e le bucce dei gamberi, mettendo a bollire con queste una carota mezza cipolla un gambo di sedano, un po di prezzemolo in un litro e mezzo d’acqua circa. Ho sgusciato le fave, e le ho fatte bollire per qualche minuto. Poi ho soffritto uno spicchio d’aglio tritato in un po di burro, ho aggiunto i gamberi e li ho fatti rosolare. In un tegame ho soffritto l’altra mezza cipolla tritata , insieme ad uno spicchio d’aglio pure questo tritato, poi ho aggiunto l’orzo sciacquato e dopo qualche minuto il brodo scolato (circa 800 g) . Ho fatto cuocere per una ventina di minuti mescolando ogni tanto, ho versato dentro anche le fave scottate pulite anche della pellicina, e i gamberi; ho fatto cuocere ancora 5 minuti , ho mantecato con una noce di burro e qualche cucchiaio di parmigiano.

mercoledì 18 aprile 2007

Sono una mamma preoccupata!

Si parla spesso di obesità nei bambini e i dati fanno un pò paura: il 20 % dei bambini è in sovrappeso e la colpa è spesso della sedentarietà. Una pagina della Repubblica informa che in Pennsylvania , i bambini nella pagella si ritrovano oltre ai voti di inglese e matematica anche il Bmi (body mass index), indice di massa corporea; un provvedimento per combattere l'obesità ritenuta ormai un'epidemia. Provvedimento che sembra crei problemi e confusione nella testa dei bambini. Ma in dica33, portale sulla salute e la medicina, un articolo mi ha davvero incuriosito. Sembra che tutto dipenda dell'atteggiamento che tiene la mamma nel nutrire il bambino e dalla sua preoccupazione sulla sua alimentazione. Uno studio pare abbia rilevato che i figli delle mamme preoccupate per il sovrappeso abbiano un'indice di massa corporeo più elevato, mentre i figli delle mamme preoccupate per il sottopeso tendono ad avere un minore indice di massa corporeo. Ho cercato, da quando sono nati i miei due bambini di abituarli a mangiare di tutto, lasciandoli comunque liberi di scegliere . Li ho allattati finché ho potuto e poi quando li ho svezzati ho curato nella loro dieta la quantità e le proporzioni, cercando il giusto rapporto tra proteine e carboidrati, lipidi e glucidi, ho cercato di dar loro alimenti genuini preparando io stessa passati e omogenizzati. Ho cercato, dico cercato, perchè non sono una mamma perfetta, di seguire le indicazioni dei pediatri e un po' anche quelle che il mio cuore di mamma mi suggeriva. Ho avuto i miei due bambini a distanza di 18 mesi . Messa in conto l'indole differente di ogni bambino avevo considerato l'ipotesi che, per quanto le cure da me profuse nei loro confronti siano state presso a poco identiche, i miei bambini avrebbero potuto comportarsi nei confronti del cibo in maniera assolutamente differente. E effettivamente: uno mangia pochissimo, solo pasta con l'olio e hamburgher, i miei minestroni non li vuole neanche vedere e le verdure non le mangerebbe neanche preparate da Gualtiero Marchesi, l'altra invece mangia di tutto, è un po in sovrappeso e sembra avere sempre fame. Adesso si che sono davvero preoccupata! Dove ho sbagliato? E con quale dei miei figli?

martedì 17 aprile 2007

Muffulette



Sono pagnottelle impastate con:
600 farina gialla (rimacinato)
30g lievito di birra,
300g acqua
poco olio
sale
semi di finocchio
Il segreto è quello di impastare a lungo a mano, almeno 30 minuti. Lasciar lievitare l'impasto per 1 ora , formare delle palline e passarle nella farina gialla facendo in modo che ne rimanga uno strato sottile attaccato, lasciar lievitare ancora un'ora. Fare dei tagli non molto profondi con una coltello dalla lama affilata sulle pagnotte e infornare nel forno caldissimo.
Da noi si mangiano calde calde condite con olio d’oliva e acciughina salata solitamente nelle scampagnate della pasquetta, e accompagnano benissimo anche le grigliate all’aperto.

domenica 15 aprile 2007

Un plumcake da tragedia


Otello


E tu. . .come sei pallida! e stanca, e muta, e bella,
pia creatura nata sotto maligna stella.
Fredda come la casta tua vita. . . e in cielo assorta.
Desdemona! Desdemona!. . .Ah. . .morta! morta! morta!. . .

Pria d'ucciderti. . .sposa. . .ti baciai. Or morendo. .
nell'ombra. . . in cui mi giacio. . . Un bacio. . .un bacio ancora. . .ah!. . .un altro bacio. . .
WILLIAM SHAKESPEARE


Con quester parole termina il quarto atto del dramma della gelosia, della passione e dell'amore, l'affascinante e sempre attuale opera di Shakespeare.


Il moro di Venezia, l'Otello, da il nome a questo Plumcake dagli ingredienti facilmente reperibili e dalla ricetta semplice che per il l'abbinamento cioccolato e caffè risulta davvero raffinato

Ganache
Panna g 100
Cioccolato fondente g 150
Plumcake
Yogurt g 125
Burro fuso g 75
2 uova intere
Zucchero semolato g 190
Farina g 175
Lievito in polvere g 4
Sale fino g 3
Cacao amaro g 75
Nescafè g 25
Espresso g 25
Procedimento
Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake per 4/5 persone e mettere da parte.
Preparare la ganache portando ad ebollizione la panna in una
pentola e aggiungendo il cioccolato alla fine.
Incorporare lo yogurt, il burro le uova e lo zucchero.
Amalgamare per bene il composto.
Aggiungere la farina, il lievito, il sale,il cacao,
l’espresso e il nescafè finchè l’impasto
diventa liscio e corposo.
Versare nello stampo. Infornare a 160°C per circa 40/45 minuti.
Far raffreddare per 10 minuti.
Togliere dallo stampo e far raffreddare per circa un’ora.
GLASSA
Panna g 50
Cioccolato fondente g 75
Liquore al caffè g 15
PROCEDIMENTO
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato insieme alla panna.
Di tanto in tanto mescolare finché il cioccolato non sarà completamente sciolto.
Aggiungere il liquore al caffè mescolando brevemente.
Glassare la torta e riporla in frigorifero per almeno 20 minuti,in modo che la glassa si solidifichi.

La ricetta è di Ernst Knam di L'antica arte del dolce a Milano e l'ho trovata in un articolo de
Il pasticcere italiano, dal quale ho riportato fedelmente la ricetta

giovedì 12 aprile 2007

Ho fatto la pasta fillo!!!

Era da un po’di tempo che volevo provarci e finalmente ieri sera mi sono trovata in mano questa ricetta copiata non so dove e scritta a mano.
Pasta fillo

  • 250gr farina
  • 1 uovo
  • 50gr di acqua
  • 50gr di burro
  • sale
Ho fatto scaldare acqua burro e sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo già disposti nel mixer, ho impastato per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo e ho ricavato da questo impasto circa 15 palline . Ho fatto l’errore di mettermi a spianarle subito con il matterello (bisognava far riposare l’impasto una trentina di minuti, credo), cosi le prime mi sono venute un po’ più piccole e spesse ma, mi sono accorta che, più riposavano più si stendevano con facilità, e venivano sempre più larghe e sottili. Impresa non facilissima è stata dar loro una forma rotonda
Devo dire che comunque l’esperimento è riuscito!
Sinceramente a casa non avevo granchè cosi ne ho farcita una con tuorlo d’uovo e un po’ di robiola e l’ho fritta in olio bollente.
Forse un po’ troppo cotta ma buona
Alcune le ho divise a metà e, ispirata da cat, ne ho fatto dei cornetti avvolgendole a dei coni fatti di carta stagnola (l’ho visto anche in amuche bouche). Queste le ho messe in forno già caldo e le ho fatte cuocere per 5 minuti circa, finchè non si sono dorate.
Con molta delicatezza ho tirato via la carta stagnola e le ho riempite di una zuppa tiepida di piselli e uova scolata del suo brodo.
Non sono da mangiare con le mani ma sono comunque molto buone e anche carine da vedere.
Ho fatto altre prove ma è meglio non parlarne!!!
Indipendentemente dal ripieno la pasta era croccantissima e davvero buona , vorrei poter rigranziare la persona che mi ha passato la ricetta ma non so proprio dopo l'ho trovata
Zuppa di piselli e uova
Far rosolare della cipolla tagliata sottile con dell’olio evo aggiungere i piselli e un po di brodo di carne, va bene anche dell’acqua e un po di dado. Quando i piselli sono cotti vi si aprono sopra delle uova intere, si copre con il coperchio e si lasciano cuocere qualche minuto; si deve cuocere bene solo l’albume mentre il tuorlo deve rimanere morbido

lunedì 9 aprile 2007

Cosa non...darei per vivere su un isola




Grande la città grande... guarda là... grandi... ...novità... macchine veloci "genti" più capaci guarda...quante... SOCIETÀ!... Cosa non...darei per vivere su un isola

(Vasco Rossi Vivere una favola)
Ecco cosa vuol dire vivere in un'isola come Lampedusa!
Solo oggi posso Pubblicare il mio post di pasqua.
15 giorni senza adsl , telefoni fissi funzionanti a intermittenza, banche e posta con i terminali in tilt.
Come se non bastassero già collegamenti e trasporti che dipendono dalle condizioni metereologiche. Possibile che un cavo sottomarino venga cosi facilmente tranciato?? era successo anche lo scorso anno. Altri 20 giorni circa senza internet. Possibile che poi questo benedetto cavo non possa essere riparato in poche ore ? o almeno in pochi giorni? E questi ponti radio satellitari già in uso in altri posti del mondo sono per noi un'utopia? Possibile che non ci sia nessun risarcimento per questo disservizio? Lampedusa lavora con il turismo e in questo momento di prenotazioni per la stagione estiva non oso pensare e non so quantificare i danni che da questa interruzione ne siano derivati.
Ma cambiamo pagina... parliamo di quello che più mi piace: la cucina. La cucina come incontro di idee e ritorno alle tradizioni come momento di relax e chiacchiere tra donne.

Il risvolto della medaglia:
Cosa non...darei... per vivere una favola
Ecco cosa vuol dire vivere in un'isola come Lampedusa. Incontrarsi da chi ha la casa più grande e il forno a legna e fare i dolci di pasqua; tutti insieme come succedeva tanti anni fa.
Una impasta, l'altra ritaglia le forme, un'altra bada al forno, l'altra ancora decora. E poi terminare la serata con una cena improvvisata di spaghetti ai gamberi preparata dai mariti mentre noi diamo gli ultimi ritocchi ai nostri capolavori
I pupa cu l'ova (o pupi cu l'ova)
Sono dei biscotti che oggi si preparano in pasticceria con la pasta frolla ma anticamente assomigliavano più alla pasta del pane addolcita con dello zucchero . La nostra versione è una via di mezzo; hanno il sapore di biscotti al latte e sono ottimi per fare colazione.

Hanno le forme più svariate ma si attengono comunque al tema pasquale: cestini, colombe, agnellini, cuori per i papà , e doppi cuori per gli innamorati
Ingredienti:
  • 1 kg farina
  • 250 g strutto
  • 15 g ammoniaca
  • 3 uova
  • 300g zucchero
  • latte

Impastare tutti gli ingredienti velocemente come per la pasta frolla aggiungendo quanto latte necessita per una pasta morbida e facile da spianare. Ritagliare in precedenza su carta delle forme (agnelli, colombe ect)che poi vanno poggiate sulla sfoglia sottile per ritagliare i biscotti . Con un chilo di farina vengono circa 6 Pupa cu l'ova, dipende da quanto vi piacciono grandi. Quando avete ritagliato un biscotto ponetelo su carta da forno per poterlo mettere sulla teglia senza difficoltà una volta decorato. Appoggiate sopra alla pasta ritagliata uno o più uova sode colorate in precedenza e fermatele con nastri e con foglie ritagliate della stessa pasta. Decorate ancora i bordi o a vostro piacimento altre parti del biscotto con dei cerchietti di pasta ricavati con un ditale da sarta, e poi schiacciati da un lato a petalo

Infornate in forno ben caldo . Certo il forno a legna da al tutto un fantastico tocco di originalità e tradizione
Ma non è ancora finita preparate una glassa con dell'albume e dello zucchero a velo e decorate i biscotti tiepidi o freddi con un sac a poche con un beccuccio liscio e sottile seguendo i bordi dei biscotti o la vostra fantasia Mentre la glassa e ancora morbida colorate con diavolini codette e se volete anche degli smarties come abbiamo fatto noi anche degli smarties. Lasciare asciugare